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al testo di Rosetta Sacchi
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E ci lasciamo scivolare tra le vesti leggere della notte sedendo sui gradini del silenzio. Tace anche l’allocco appollaiato tra i rami, poco più in alto i nostri sogni hanno fatto il nido.
Riposeranno le ali prima d’aprirsi al cielo ad inseguire un luccichio di stelle. E sarà brina al mattino sopra il prato dove il passo sosterà interrogando il giorno. Sarà clemente il tempo e prodigo di speme.
Ci abbandoniamo lievi nella nenia chiusi nei nostri corpi, noi soavi come piume, in un turbine o in altalena, innestando braccia come rami.
E un bacio ci parrà vero caduto tra le dune rotolando fino alla soglia del mattino. Poi torneremo dentro il sogno nell’oscura cripta della notte. |
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